La settimana scorsa vi abbiamo raccontato la prima storia stagione nei Professionisti del Santarcangelo. Oggi abbiamo fatto due chiacchiere con il difensore centrale mancino di quell’anno, Angelo Gregorio.
Classe 91, Angelo fu uno dei riconfermati della stagione precedente e, anche per lui, fu il primo anno tra i Professionisti. Quegli anni a Santarcangelo gli aprirono le strade per una carriera da più di 300 presenze tra Serie C e D.
Insieme ad Angelo abbiamo ricordato quell’annata storica, piena di momenti da speciali.
Ciao Angelo, sei stato uno dei riconfermati nella prima storica stagione del Santarcangelo nei Professionisti: raccontaci un po’ com’è andata.
“Arrivavamo alla prima stagione nei professionisti del Santarcangelo carichissimi dalla vittoria della serie D, con lo stesso mister ed l’ entusiasmo alle stelle. Per tanti era il primo anno tra i professionisti, quindi c’era tanta emozione. Nonostante questo avevamo la forza e la spensieratezza di un gruppo che era forte e sapeva di esserlo.”
Anche per te era la prima stagione nei professionisti: quali sono state le difficoltà più grandi che hai affrontato.
“Le difficoltà maggiori le ho trovate nell’affrontare la fisicità degli attaccanti della Serie C. Tutte le squadre erano attrezzate da punto di vista fisico, mentre noi puntavamo sul gioco, più che sui muscoli. Un’altra difficoltà è stata la presenza di grandi squadre, con stadi caldi e tifo al seguito, che dal punto di vista emotivo non è stato facile affrontare. In particolare mi ricordo la curva del Mantova mi aveva impressionato.”
Avete fatto un campionato sopra le righe: qual’era la vostra forza?
“La nostra forza era sicuramente il gioco: eravamo una squadra strutturata per giocare a calcio e non essere più forti fisicamente. “
Che partite ricordi con maggior piacere di quella stagione?
“La partita che ricordo con maggior piacere è il debutto con la Pro Patria che vincemmo 0-3. Sicuramente anche i due derby col Rimini, vinti entrambi, e il derby contro il San Marino, che mi ricordo molto bene perché mi ritrovai a marcare Lapadula.”
Cosa vuoi dire ai ragazzi di Santarcangelo che hanno il sogno di giocare nei Professionisti?
“Ai ragazzi di Santarcangelo voglio dire che l’impegno e il sacrificio devono le prime cose: in realtà non sono neanche sacrifici se diventare un calciatore professionista è quello che vogliono fare veramente!”
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