Oggi abbiamo fatto due chiacchere con il capocannoniere di quell’anno: Alex Ambrosini.
L’attaccante di Fano, classe 1986, vanta una lunghissima carriera tra i campionati di serie C e D, potendo contare su oltre 450 presenze condite con più di 160 reti.
In quell’annata storica del 2010/2011 con 21 gol è stato il miglior marcatore della squadra, secondo solo a Nardi per minuti giocati.
Entusiasta di ricordare quei momenti a Santarcangelo ha risposto alle nostre domande molto volentieri.
“Qualche settimana fa abbiamo raccontato la cavalcata della vittoria del campionato di serie D. Tu che ricordi hai di quella stagione?”
“Sicuramente ricordi bellissimi. È stato il mio primo campionato vinto da protagonista, anche perché ero molto giovane. Ai blocchi di partenza eravamo una squadra che si doveva salvare, invece ci siamo ritrovati a fare un campionato di vertice con corazzate come Teramo, Rimini 1912 e Real Rimini. È stata una vittoria da incorniciare anche per come è venuta, perché nessuno se lo aspettava: un’annata incredibile che porterò sempre nel cuore.”
“Qual’è stato il segreto di quella fantastica stagione?”
“Il segreto è sicuramente stato la compattezza del gruppo. Si era creato uno splendido rapporto tra tutte le componenti, che poi ha fatto la differenza. Stavamo bene insieme: l’ultimo giorno piangevamo tutti, sia di felicità per il traguardo raggiunto, sia di dispiacere perché sapevamo che non potevamo continuare l’avventura tutto insieme.”
“Quell’anno sei stato il capocannoniere della squadra con 21 gol: qual’è stato il tuo più bello?”
“A livello personale è andata particolarmente bene, perché segnai 21 gol, e molti di questi parecchio pesanti. Se devo scegliere, scelgo per la bellezza il gol contro il Real Rimini al Neri con una bordata sotto la traversa, ma per importanza dico il gol segnato in casa con il Rimini 1912, nella vittoria per 4-0, che ci diede la spinta per poter vincere il campionato.”
“Che consiglio vuoi dare ai giovani di Santarcangelo che sognano di fare una carriera come la tua?”
” Il consiglio che mi sento di dare ai ragazzi di Santarcangelo è quello di poter ambire a vestire la maglia della propria città, perché è una maglia molto importante. Un’altra cosa che mi sento di dire è quella di inseguire sempre i propri sogni, vivendola sempre come una passione, andando al campo col sorriso, con la voglia di divertirsi e impegnarsi. Alla base ci deve essere sempre la passione: solo così si possono ottenere buoni risultati.”