Per la rubrica “Dentro la Storia” oggi abbiamo un ospite speciale.
Attualmente militante nella Fermana, è uno dei giocatori con più presenze nella storia del Santarcangelo, Michele Nardi!
Ecco le sue parole:
“Arrivi a Santarcangelo nel 2005, che ricordi hai del primo anno nel Santarcangelo?”
“Venivo già da un’ altra esperienza in serie D a Cattolica dove avevo fatto alcune presenze, arrivato al Santa ho avuto la fortuna di giocare praticamente tutte le partite. Arrivare a giocare in prima squadra, nella squadra del mio paese dove praticamente tutti i miei amici avevano fatto il settore giovanile era motivo di grande orgoglio per me.”
“Qual’è il momento più bello che hai vissuto con la maglia gialloblù?”
“Ce ne sono stati veramente tanti perché ogni annata a suo modo è stata bellissima, ma sicuramente non posso non citare la vittoria del campionato di serie D. E’ stato il momento più importante, sia a livello personale perché mi ha permesso di giocare tra i professionisti tanti anni, sia per quanto riguarda la società e la città che ha avuto modo di farsi conoscere ancor di più a livello nazionale…”
“Quali sono i giocatori che ricordi con più piacere e che ti hanno impressionato maggiormente nei tuoi 12 anni di Santarcangelo?”
“Come già detto, quell’annata è stata stupenda e si era creato un gruppo di compagni, di amici che ancora oggi ho la fortuna di sentire ogni tanto. Oltre a loro ricordo tutti con piacere, sai in 12 anni ne sono passati una marea. Io essendo di Santarcangelo ero l’incaricato di cercar di far sentire tutti a proprio agio in Romagna e chiunque arrivava, non so come fosse possibile, riusciva a ricreare sempre uno spirito di famiglia che ci ha sempre portato a fare splendidi campionati. “
“Qual’è il consiglio che senti di dare ai ragazzi del nostro settore giovanile che hanno il sogno di diventare giocatori professionisti?”
“Beh io posso parlare solo per la mia esperienza: tanto impegno, ascoltare gli allenatori perché tutti quelli che avrete vi insegneranno qualcosa. Oltre a ciò bisogna cercare sempre di divertirsi assieme ai propri compagni ed amici anche quando si fa fatica, perché in fondo stiamo giocando al gioco più bello che c’è.”
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